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Decimo dono: il sacrificale da dirci e da fare.
Volontà sacrificale Paterna: terrestre passiva inimicale sul
bene inerente dell’autorità umana. E l’ecclesiale? *)
Monopolio del potere. Sul Regno di Dio giunto domanda la
conversione da quello di Satana. Gesù viene a contesa con un
segno parlante: la ricacciata di Satana dal corpo allo spirito
Spiritato. Satana usurpa il corpo animato e Gesù lo ricaccia.

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi
dite: Padre nostro che sei nei cieli. Sia fatta la tua volontà
sacrificale, la celeste e la terrestre. Preghiera tutta sacrificale
questa, da dirci e da fare. Il Padre vuole il sacrificale
suo celeste. Vuole pure il terrestre: il suo e il nostro: attivo
e passivo; il cosmico e l’inimicale. Il nemico ci può
sacrificare: i beni componenti, aderenti e inerenti: dignità
e autorità umana. La divina è sacrificale, la genitoriale è
egoisticale. E l’ecclesiale?
Col decentramento del sacrificale, ne viene una catena di
interventi egoisticali, tutti monopolizzatori. Siamo al sesto
anello di una catena egoisticale: monopolio della verità,
della infallibilità, delle coscienze, della salvezza, dell’unità
e infine il monopolio del potere.
È del Figlio la potenza sacrificale. I suoi come l’hanno
accolta? Malissimo. Nel loro Dio non v’era spazio alcuno
per una qualsiasi sacrificalità; inoltre era pure in loro
vivissima l’attesa per l’avvento di un regno messianico
tale da cancellare l’ignominia cocente e vergognosa della
schiavitù pagana: la romana. Gesù si inserisce sul loro
regno messianico e ne cambia radicalmente il contenuto.
Lo cambia annunciando il Regno di Dio o dei Cieli. Avvia
la sua predicazione annunciando quel tema: si è compiuto
il tempo, ed è giunto il Regno di Dio.
E domanda la conversione: ‘Convertitevi e credete al
Vangelo’. Convertirsi da che cosa? Da quell’altro regno
presente e operante nella persona. Quale? Il regno di
Satana. Senza esserne richiesto, Gesù stesso compone il
segno comprovante l’arrivo del Regno di Dio a ridosso del
regno di Satana. Lo compone scacciando i demoni dalle
persone che ne erano possedute.
Gesù viene a contesa con Satana e l’oggetto della prima
contesa è la persona posseduta fisicamente. A questo
punto si impone una precisa radiografia della persona posseduta
fisicamente da Satana.
Prima cosa urgente è conoscere bene il composto umano.
La persona è: corpo animato o vivente. E spirito Spiritato.
È spirito umanato con tanto di infusione divina: il raggio
divino di amore Paterno che gli si è dato da vivere al sacrificale,
Agente lo Pneuma Paterno.
Il suo nel mio: spirito Spiritato. Satana vi mette mano con
pieno diritto e potere. Toglie la comunicazione tra spirito
e corpo, per ricavarne l’istinto cui assegna il comando
sullo spirito Paterno e il suo Agente, abbassati a livello di
schiavitù degli istinti. Egoisticizzato e istintivizzato è
pronto a passare all’azione. Tutto questo giace nell’essere
umano: un meccanismo automatico infernale irremovibile
e indistruttibile fino alla morte, pronto a produrre la morte
dell’amore. In questo siamo tutti uguali: nell’essere,
Satana ci possiede, siamo quindi suoi.
Ci possiede e ci abita: indemoniati. La differenza sta nel
fare e quindi nel diventare. Quando il fare si è saturato di
morte dell’amore e in più la coscienza egoisticale che ne
consegue prende in mano la direzione coscientemente,
allora a un certo grado di saturità, Satana si riversa nel
corpo animato.
Abbiamo allora una possessione diabolica completa.
Satana si arroga un diritto che non ha. Su quella violazione
ecco l’azione del Regno di Dio in Gesù. Che non scaccia,
ma ricaccia Satana al posto che gli spetta: lo spirito
Spiritato. Segno composto, affidato pure ai suoi.
Segno che è arrivato il Regno di Dio. Ma che regno è?
Non certo egoisticale.

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