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Radiografia dell’autorità ecclesiale. Sesto anello: monopolio
del potere. Segno battesimale manifestativo dell’impegno
genitoriale e della possibilità di arrivare al battesimo reale.


*) Il Battesimo: poiché il Battesimo infantile non fa quello
che gli abbiamo fatto fare, apparirebbe chiara la sua inutilità.
Possiamo allora lasciarlo, come già fanno taluni genitori.
Proprio in assenza della concezione battesimale, il
segno ha qualcos’altro di importante da manifestare.
1) Una disposizione nei genitori cristiani: una precisa volontà
per un solenne impegno nei riguardi del figlio. Sono
loro che domandano alla Chiesa il segno battesimale. Il
sacerdote che ne viene richiesto, a sua volta esige la
garanzia: ‘Cari genitori, chiedendo il Battesimo per i
vostri figli, vi impegnate a educarli nella fede, perché, nell’osservanza
dei comandamenti, imparino ad amare Dio e
il prossimo’. Se l’impegno è reale e non solo verbale, ecco
il segno battesimale che lo sta a manifestare.
2) La possibilità nel futuro del segnato di giungere alla
concezione battesimale. Dell’infante non sappiamo, ma
di noi possiamo sapere: tutti segnati, ma quanti realmente
battezzati?
La concezione battesimale in sé non è percettibile; è un’operazione
pneumatica invisibile all’occhio e materiale e intellettuale.
Se ne ha la prova quando la conoscenza dell’amore
sacrificale Figliale che apre all’atto concezionale si va componendo
in coscienza operativa. La sua assenza dice chiaro della
non avvenuta concezione battesimale. Come la visuata concezione
dell’amore sacrificale Paterno confluisce per azione
istintiva in coscienza egoisticale, così la concezione dell’amore
sacrificale Figliale, per azione conscia, confluisce in
coscienza sacrificale. La cosa è vistosa nelle nuove generazioni,
nelle quali l’accostamento alla maggiorità opera una indignata
e rabbiosa deviazione dal cammino battesimale, che
non può essere che sacrificale. Emerge una novità assai vistosa:
segno e concezione battesimale si pongono così a distanza
di tempo. Il primo si pone al presente, il secondo si consegue
nel futuro. È possibile una simile scissione? Gesù stesso l’ha
fatto. Si presenta a Giovanni battezzante nel Giordano e ne fa
richiesta. Giovanni sollecita l’inversione: non tu da me, ma io
da te. ‘Così conviene che noi compiamo ogni giustizia’ fu la
parola che piega Giovanni. Qual’era la cosa giusta da fare?
Porre il segno di quanto era avvenuto nel grembo di Maria.
Che cosa? Completato il Visuato Paterno, lo Pneuma ottiene
da lei il consenso per una concezione umana, senza il concorso
sponsale di Giuseppe. Ed ecco l’umana concezione pneumatica.
Sull’umana lo Pneuma vi compie la divina Figliale: vi
viene concepito dallo Pneuma lo spirito del Figlio in forma
personale e di sé lo fa cresimato: battesimo cresimato Figliale
in forma personale di Figlio. Questa operazione pneumatica a
distanza di 30 anni domanda la giustezza del segno. Prima il
battesimo, poi il segno. Tanto giusto da strappare al Padre il
suo commosso riconoscimento: ‘Questi è il Figlio mio prediletto’.
Dal segno battesimale posto deriva la vocazione dei
genitori cristiani e il loro impegno: guidare il figlio al suo battesimo
conscio, mentre percorrono il loro cammino battesimale,
che non può essere che sacrificale. Guidarlo con la
conoscenza e con la pratica del sacrificale. Puntando decisamente
al loro, accrescono la possibilità che anche il figlio ci
arrivi. È la sublime maternità Paterna.

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