507

Decimo dono: il sacrificale da dirci e da fare.
Volontà sacrificale Paterna: terrestre passiva inimicale
sul bene inerente dell’autorità umana. E l’ecclesiale?
Sesto anello: monopolio del potere. Monopolio sacramentale.
Le operazioni del suo amore il Padre non le fa significate.
Il Figlio sì, con i segni sacramentali. Relazione fra
segno e operazione pneumatica. Precedenza. Richiesta
personale.

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi
dite: Padre nostro che sei nei cieli. Sia fatta la tua volontà
sacrificale, la celeste e la terrestre. Preghiera tutta sacrificale
questa, da dirci e da fare. Il Padre vuole il sacrificale
suo celeste.
Vuole pure il terrestre: il suo e il nostro: attivo e passivo;
il cosmico e l’inimicale. Il nemico ci può sacrificare: i
beni componenti, aderenti e inerenti: dignità e autorità
umana. La divina è sacrificale, la genitoriale è egoisticale.
E l’ecclesiale?
Col decentramento del sacrificale, ne viene una catena di
interventi egoisticali, tutti monopolizzatori. Siamo al sesto
anello: il monopolio del potere. Il potere sacrificale conferito
a Pietro ci fa luce nella seconda delle due promesse:
‘La promessa delle chiavi del Regno dei Cieli’. In Pietro
l’unità sensibile delle chiavi sacrificali non ha rispettato la
loro individualità, e da potere sacrificale lo ha trasformato
in potere dominale.
Dominando ha schiacciato un po’ tutto e un po’ tutti, commettendo
gravissimi peccati storici. Dei peccati storici
della Chiesa ora il Papa chiede perdono. Il suo valore è
sicuro e la sua finalità è chiara: riconciliazione con i popoli
offesi e riunificazione dei cristiani. Facile la prima, problematica
assai la seconda. Via pneumatica centrale della
riunificazione è il sacrificale ecclesiale. L’ha aperta lo
Pneuma questa via con un gesto sacrificale posto dal Papa:
chiede e offre perdono.
Quale sarà il percorso? Sarà doloroso assai: degoisticizzare
quella dotazione cristiana che noi abbiamo egoisticamente
monopolizzato. Conosciamo i monopolii settoriali,
ora ci accostiamo ai monopolii sacramentali.
Gesù pone a disposizione dei suoi discepoli il suo spirito
di amore sacrificale, che si è fatto irradiabile col suo sacrificale
crociale. Entra mediante l’apertura operata dalla
fede, ed è entrato moralmente, domani sostanzialmente, a
seguito del Visuato Paterno.
Entrato, dà il via a una serie di operazioni: prima l’unione
concezionale (o battesimale), poi mediante la Parola, la
coscientizzazione, il sacrificale (attivo) solvente che va
producendo e l’accettazione di quello assolvente (passivo)
la morte dell’amore che ci si dà amandoci e odiando. Tre
le operazioni basilari: concezione, assoluzione e comunio79
ne di vita (il vivere dell’amore sacrificale), le stesse che il
Padre avvia (poi manipolata da Satana) inconsciamente
all’iniziare di ogni umana esistenza. Il Padre non ha disposto
che le operazioni del suo spirito fossero significate:
manifestate mediante un segno. Rimasero operazioni asacramentali:
senza il segno sacramentale. Quello che invece
ha fatto il Figlio. Le sue operazioni ha voluto che fossero
manifestate mediante un segno capace di parlare della
operazione interiore. Li ha fatti: segni sacramentali dell’azione
pneumatica. Sono i sacramenti voluti e istituiti da
Gesù. Quale il rapporto tra l’azione pneumatica e il segno?
1) È facile capire che l’operazione pneumatica precede
nel tempo il segno: prima l’operazione e poi il segno da
essa postulato, richiesto e esigito. L’operazione è la
sostanza, il segno ne è l’accidente: vuol dire che accede,
si accosta alla sostanza. Chiaro allora che se non c’è
la sostanza, non ci può essere neppure l’accidente.
2) Facile pure capire che il segno lo deve domandare colui
che sta vivendo l’operazione interiore. Non lo possono
imporre coloro che di quella operazione non possono
sapere nulla. Richiesta del segno è personale.
3) Il segno rende manifesta l’operazione pneumatica.
4) Oltre alla funzione manifestativa e applicativa non
svolge alcuna operazione. Inoperativa.
I rapporti fra operazione e segno lo fanno essere: susseguente,
vuole il segno richiedente, manifestativo e inoperativo.
Se il segno lo si fa: preceduto, imposto, menifestativo
di una sua operazione operativa, avete un segno egoisticizzato.
Globalmente li abbiamo egoisticizzati.
Degoisticizzandi. Noi non ce la faremmo mai. Lo Pneuma
ce la può fare.

Nessun commento:

Posta un commento