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Decimo dono: il sacrificale da dirci e da fare.
Volontà sacrificale Paterna, terrestre, passiva, inimicale
sul bene inerente: autorità umana. L’ecclesiale? Sesto
anello: il monopolio del potere. Aggancio naturale delle
chiavi a Pietro che ne ha in mano la formazione.
Laboratorio funzionale o scaduto. Dalla produzione di
chiavi sacrificali a quelle beneficali, aperienti solo l’anticamera
del Paradiso. Gli stessi cristiani vanno dalle religioni
orientali che dispongono di miglior piacerale religioso.

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi
dite: Padre nostro che sei nei cieli. Sia fatta la tua volontà
sacrificale, la celeste e la terrestre. Preghiera tutta sacrificale
questa, da dirci e da fare. Il Padre vuole il sacrificale
suo celeste. Vuole pure il terrestre: il suo e il nostro: attivo
e passivo; il cosmico e l’inimicale. Il nemico ci può
sacrificare: i beni componenti, aderenti e inerenti: dignità
e autorità umana. La divina è sacrificale, la genitoriale è
egoisticale. E l’ecclesiale? Col decentramento del sacrificale,
ne viene una catena di interventi egoisticali, tutti
monopolizzatori. Siamo al sesto anello: il monopolio del
potere. Il potere sacrificale conferito a Pietro ci fa luce
sulla duplice promessa. ‘Promette un edificio pneumatico
basato su Pietro, pietrificato sacrificalmente. Promette le
chiavi del Regno dei Cieli’. Molte le sbagliate, una sola la
giusta: la chiave sacrificale. Ne abbiamo descritto la uni-
cità, la molteplicità, la personalizzazione e la funzionalità
singola. Per volere di Gesù, a quella di Pietro vengono
aggregate le chiavi ecclesiali: così le chiavi ecclesiali confluiscono
nella loro unità sensibile. Una confluenza non
forzata, ma naturale, naturalissima. In lui confluiscono
tutte le chiavi sacrificale ecclesiali, mentre le egoisticali
confluiscono in Satana. Così Pietro viene ad avere il
mazzo delle chiavi sacrificali, mentre Satana, per volere
del Padre, viene ad avere il mazzo delle chiavi infernali.
Non per la forza del suo volere, ma per la tendenza naturale
che deriva dal ministero pietrino. A Pietro ha assegnato
la formazione delle chiavi sacrificali ecclesiali: ‘Pasci i
miei agnelli’ sacrificalmente. Ci pensa Satana a pascere
l’umanità egoisticamente. Gesù ha costituito la Chiesa
quale laboratorio delle chiavi sacrificali. È naturale che
rifluiscano là dove è avvenuta la loro formazione. È
urgente però un accertamento: la Chiesa si mantiene tutt’ora
il laboratorio di chiavi sacrificali? Forte è la tentazione
della Chiesa a comportarsi come una ditta che smette
una produzione che non trova piacimento e si volge ad
altre facilmente commerciabili. E vi sta cadendo. In una
società del benessere il sacrificale liberamente praticato e
devotamente accettato non trova acquirenti; per questo la
Chiesa ha smesso una produzione e ne va incrementando
un’altra: non più chiavi sacrificali, ma chiavi beneficali.
La Chiesa non è fallimentare, ha però mutato la sua produzione.
Svalutazione e scadimento ecclesiale. La Chiave
beneficale apre la porta dell’anticamera, ma non può aprire
la porta del Regno dei Cieli, che esige la sola chiave
sacrificale. Facile capirlo: fermarsi all’anticamera è prestarsi
alla voracità egoisticale e tutto va in fumo infernale.
Nella Chiesa non si elaborano chiavi sacrificali. È per que62
sto che molti cristiani se ne vanno verso le religioni orientali:
buddismo, induismo, confucianesimo. Forse perché là
vi sono laboratori sacrificali? Niente affatto, ma laboratori
naturali nel quali religione, rituale e natura vengono a
trovarsi in simbiosi. E non se ne accorgono che la natura è
tutta venata di sacrificale che la percorre in tutti i sensi. Il
sacrificale si è svalutato, va scadendo. Ci si orienta verso
una piaceralità religiosa. Dobbiamo essere invece convinti
della sacrificalità religiosa. A questo ci ha infatti guidati
col Visuato Paterno: il Padre è amore sacrificale, lo è il
Figlio, e lo Pneuma è l’Agente del loro amore. Solo col
mio sacrificale entro con loro in comunione eternale. Sono
sacerdote doppiamente: faccio professione di sacrificale,
sono ministro di sacrificale. Non dobbiamo temere il diradarsi
di acquirenti. La nostra sicurezza è dallo Pneuma.

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